(Viareggio 1962)
Danzano sul tavolo,
tintinnano nel cristallo
dei bicchieri vuoti, scivolano rapide lungo la parete dei desideri,
salgono avvolte dal fumo di mille sigarette
e si appiattiscono nel soffitto dei pensieri,
le tue crudeli parole.
Cameriere un amaro!
Domani dimenticherai di avermi amato,
non sarò che un momento
su cui hai posato lo sguardo
lungo il cammino della vita.
Solo domani…
Cameriere, il conto!
Me ne vado solo, senza parole.
Mi sfiora la paura,
mi arde il desiderio,
mi brucia l’umiliazione,
già mi pesa la solitudine.
Tienti il resto cameriere!
Vado.
Dimenticherò.
Do you want Search?
Random Post
Search