Ho cercato la tua immagine
nel fondo scintillante di un bicchiere,
ma opaco si é riflesso
un volto triste senza età.
Ti ho cercato nel vuoto
da una finestra all’ottavo piano,
ma lenti i pensieri
si son dissolti in una nebbia sottile.
Disperatamente ho compreso.
Poche gocce di pioggia,
una buccia d’arancio,
il giornale di ieri
e un brivido di freddo.
Ti ho scacciato lontano,
ma tu sei rimasto lì,
sfacciato e sprezzante,
contrito e implorante,
ma aldilà della nebbia,
più morto di una buccia d’arancia,
più vecchio del giornale di ieri,
più inutile di queste lacrime
che bagnano il marmo
di questa lapide all’amore.